domingo, 14 de março de 2010
solo no Kuta Bar
check out o que vou fazer hoje no Kuta-Bar (www.kuta-bar.com)
bossa nova em italiano e varios contos musicados de viagem afro-lusas, my world music na Alfama
sexta-feira, 13 de novembro de 2009
CORAZON TZIGANO
Ascoltami Dio, perdonami zio
Ma quelo che canta sono io
E ti do il meglio di cio che é mio
Viene dal cuore vagabondo
Corazon Tzigano che há girato un po’ di mondo
E immaginato il resto, di questo pianeta immacolato ed immondo
Attraverso i suoni ascoltati e suonati, che ogni tanto mi confondo
Che quando il Samba é partito lo sanno tutti,
Anche i piú duri, quelli duri come i muri
Lo sanno anche i muri stessi e i bambini che si ciucciano il dito
Che quando la Rumba corre, il sudore sui tamburi scorre
Lava la gente che balla
Benedisce la vergogna che traballa
E che vacilla, per poi entrare nell’atmosfera che sogna,
E tutto brilla
E quando la festa é finita
E la calma dell’ultimo lento é infinita
Come l’oceano pacifico del profondo della vita,
Figlia Mia, raccogli gli strumenti:
Chitarra, pandero, e metti pure un piano fra le dita
E raccogli infine il mio cuore
Corazon Tzigano che son qua vicino
Ma viaggio lontano,
mi sforzo di ricordarmi dove l’ho lasciato
ma invano,
invano, i n v a n o
...
Ma rimango sano!
Ti riprendo com un jazz in male arnese
Com qualche suono caldo norvegese
Anche se”la mi ma” é svedese
Che tanto ormai sono mezzo portoghese
Intero italiano, tre quarti svedese
E imbevuto di suono:
Cubano, Mozambicano, Angolano, Indiano
Corazon Tzigano, a volte mi sento tre volte umano
Che tanto quello che conta é la creazione
É l’azione improvvisa che crea,
Sull’istante,
Conosce il passato, guarda al futuro ma sta nel presente
Ed é qui che il Corazon Tzigano vi lascia
Nello stato di grazia del tempo che non passa
Ma dá il ritmo
Di chi cerca di starti vicino da lontano
Per sentire il divino
Sia sacro che profano
Questo ti canta un Corazon Tzigano